sabato 30 giugno 2012

Commento al Proemio del Decameron


Il Proemio di Boccaccio funge da introduzione all’opera più grande dell’autore, il Decameron. In questo Proemio l’autore spiega i motivi che l’hanno spinto alla composizione di quest’opera grandiosa. Boccaccio non comunica immediatamente questo motivo, ma lo introduce parlando di una sua esperienza personale, per l’esattezza, parla di come le sue sofferenze d’amore sono state alleviate per merito del sostegno dei suoi amici. Col passare del tempo il suo cuore ha raggiunto la pace e dunque l’autore desidera ripagare coloro che gli hanno fornito il loro aiuto; ma, poiché essi non hanno alcun bisogno dell’aiuto dell’amico, Boccaccio decide di prodigarsi per aiutare coloro che, secondo il suo parere, hanno un bisogno maggiore di essere consolati, ovvero le donne. A favore della sua tesi, l’autore porta numerosi argomenti a sostegno dicendo che le donne sono più sensibili e deboli e che mentre gli uomini si distraggono dalle loro sofferenze con numerose attività, esse non riescono a distogliere dalla mente i loro pensieri dolorosi. Boccaccio allora crede che la lettura delle sue novelle possa aiutare, anche in misura minima, queste donne a liberarsi dalla loro sofferenza.
Le donne di cui parla Boccaccio sono “quelle che amano” e quindi, secondo il concetto di amore nobile del tempo, coloro che innanzitutto sanno leggere e che si dilettano con la lettura, in secondo luogo coloro che fanno parte di una certa élite colta. Si nota in questo punto un lieve eco di altri autori, come Dante che si rivolge a queste donne nella sua opera “Donne che avete intelletto d’amore”.
Le donne per Boccaccio sono deboli ed hanno bisogno di aiuto. Questo può sembrare un commento fortemente maschilista, ma se prendiamo in esame anche il contesto medioevale in cui vive l’autore allora ci rendiamo conto che rendendo le donne protagoniste e narratrici delle sue novelle Boccaccio ha fatto un passo avanti nella considerazione della donna nella società che era totalmente negativa a quel tempo. Ovviamente non è nulla al confronto dei giorni nostri, ma se ci guardiamo indietro allora vediamo che la scala che le donne hanno percorso per impossessarsi della propria indipendenza parte da un gradino posto molto in basso e che quando si prende in considerazione un’opinione la si deve analizzare in base al contesto storico in cui si trova.
Nonostante il tema delle donne sia quello più evidente e quello più discusso del Proemio di Boccaccio, desidero discorrere anche del tema dell’amicizia, enunciato all’inizio del componimento.
Per Boccaccio gli amici si aiutano a vicenda nel momento del bisogno e quando ti è stato fatto un piacere da un amico bisogna cercare di restituirlo, non perché si fa del bene solo per ottenere qualcosa in cambio, ma semplicemente per il gusto di fare del bene.

domenica 20 maggio 2012

LE AVVENTURE DELLA 3I



Avete mai immaginato di avere dei super poteri? Avete mai immaginato di andare ad una scuola di magia? Avete mai immaginato di essere i protagonisti di un’avventura meravigliosa vissuta con i propri compagni di classe? Per noi 11 tutto questo è diventato realtà… con un fumetto però. Siamo alcuni alunni della III I, Alessia (io), AnnaPaola, Catello, Claudia, Daniela, Giusy, Luigi, Mariagioia, Mariano, Rossella e Ylenia ed insieme siamo i protagonisti di un fumetto. Il progetto è stato ideato dalla professoressa Langella, che ha chiesto a tutti noi di scrivere la trama di un fumetto sul nostro blog personale. Dopo aver scelto la trama abbiamo pensato di tradurre in realtà, anzi, in disegni, questa storia e di creare un video, in modo da aggiungere anche le voci e le musiche, oltre che avere un bellissimo effetto di azione. Grazie alla trama di Luigi, ai miei disegni, alla musica di Giusy e al contributo di tutti gli altri, stiamo realizzando questo progetto. Per portarlo a termine, però, ci vorrà un po’ di tempo, quindi prima di poterlo vedere compiuto dovrete aspettare. Non voglio svelarvi nient’altro della storia, ma potete seguirci sul mio blog personale [http://darkdawnalessialeggero.blogspot.it/] e sulla nostra pagina Facebook, “Le avventure della 3i”.

                                                                                             Alessia Leggero

lunedì 7 maggio 2012

Lupek

E finalmente anche Lupek!! Per fortuna sto riuscendo a fare i personaggi abbastanza velocemente e sto imparando ad usare bene Photoshop, devo solo imparare i trucchi su Youtube, ma ce la possiamo fare :D


mercoledì 25 aprile 2012

La battaglia tra Alex e Nightmare


Alex si sporse dal suo nascondiglio. Vide il palcoscenico dell’auditorium e al centro una ragazza. Era sicura che fosse la stessa che aveva rubato il libro, i suoi capelli erano fin troppo particolari per restare inosservati, erano lunghi, rossi e neri. Non aveva più il mantello, ma dall’alto non poteva vedere un granché. Le mani le tremavano. Non sapeva che fare, aveva paura che qualunque cosa avesse fatto sarebbe stata sbagliata. Fece un lungo respiro profondo. Si sollevò lentamente. Impugnò l’arco. Posizionò la freccia. Tese l’arco. Il respiro diventava affannato, non riusciva a prendere bene la mira, le sudavano le mani e le scivolava la freccia. Si tolse gli occhiali con rabbia, senza riuscire a prendere meglio la mira, anche se vedeva meno da vicino recuperava quando l’obiettivo era a distanza. Si mise di nuovo in posizione e stavolta fu più decisa, tese l’arco e scoccò la freccia, che non emise il minimo sibilo. Aveva paura di uccidere quella ragazza, cosa sarebbe successo dopo? Sarebbe diventata un’assassina? Ma queste domande non aleggiarono per molto nella sua mente, dato che la ragazza alzò il braccio, prendendo la freccia in mano poco prima che la colpisse. Alex trattenne il respiro. Sembrava quasi che il suo cuore avesse smesso di battere. La ragazza si voltò senza battere ciglio, fissando gli spalti superiori con i suoi occhi di fuoco. Alex si abbassò di scatto, cacciò la penna dalla tasca e cominciò a disegnare a più non posso sulla sua pelle, poi allungò velocemente il braccio per afferrare l’arco, ma qualcosa lo bloccava. Si voltò. La sua avversaria era lì, un piede sull’arco, le mani sui fianchi, i capelli sul viso ed un ghigno malefico sulle sue labbra.
-Cerchi qualcosa bambolina?
Alex non si concesse nemmeno il tempo di pensare, fece un balzo indietro lanciando i kunai che aveva disegnato sui palmi. La ragazza cacciò fuori rapidamente due lame che utilizzò per farsi scudo.
-La stessa cosa che cerchi tu di sicuro.
Se fino ad allora era andata in panico ora era decisa più che mai a farsi valere e a mantenere il sangue freddo. La situazione era svantaggiosa: lei era portata per il combattimento a distanza, non per quello ravvicinato, e anche se aveva una mira infallibile era debole e gracilina, mentre l’avversaria sembrava saper maneggiare bene le sue armi.
La ragazza fece una risatina sommessa, poi si mise in posizione di combattimento.
-Io sono Nightmare, e cosa cerco lo so solo io.
Le si lanciò contro con una forza inaudita, allora Alex afferrò l’arco e lo usò per proteggersi, ma l’urto fu fortissimo, e l’arco si spezzò, mentre lei cadde dagli spalti superiori andando a finire su quelli inferiori. Cadde sulle poltrone, sentì un dolore lancinante su tutta la schiena, ma si sforzò ad alzarsi. La nemica si librò in aria, saltando dal livello superiore ed atterrando perfettamente a terra. Appena la vide Alex afferrò il coltello che aveva disegnato sulla parte scoperta della sua pancia, aveva scelto per quello una maglia abbastanza scoperta.
-Nonostante tu sia caduta da lì sopra continui a combattere? Sei troppo debole, mi fai pena.
Alex fu colta dalla rabbia, avrebbe voluto aggredirla ma sapeva bene a che gioco stava giocando; se si fosse lasciata andare avrebbe commesso qualche errore e lei ne avrebbe approfittato.
-Se ti faccio così tanta pena, dimmi dov’è il frammento di chiave.
Nightmare rise.
-E’ al sicuro con me, di certo non te la consegno se non ti dimostri all’altezza. Vai via bambina, mi fai solo perdere tempo.
Alex sapeva bene che l’avversaria prendeva tempo solo per divertirsi un po’ prima di finirla, quel coltellino contro le sue due lame non valeva niente, e si era anche accorta che del sangue le scendeva da un lato della bocca, la caduta era stata molto forte e le faceva ancora male tutto. Non avrebbe mai vinto, le serviva qualcosa.
“Le lame pesano” pensò improvvisamente “sarà abbastanza lenta”.
Fece tornare il pugnale sul suo corpo per alleggerirsi e corse a più non posso verso il palcoscenico. Non aveva un piano, ma ad ogni passo pregava sempre di più per un aiuto.
Night mare inizialmente restò sorpresa, non si aspettava che una ragazza tanto fredda potesse cedere così all’improvviso, ma cominciò a seguirla, camminando normalmente, sapeva che la ragazzina non aveva scampo.
Alex andò dietro le quinte. Cercò disperatamente un oggetto che potesse aiutarla, o anche qualcosa su cui disegnare, quando poi la sua attenzione ricadde su alcune scenografie che stava preparando per il corso di teatro. La recita era “Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda”. Sorrise.
Nightmare era visibilmente scocciata di tutta quella faccenda. La chiave era al sicuro nella sua tasca e nessuno gliel’avrebbe presa. Si chiedeva se quella ragazzina fosse scappata perché aveva paura. Nonostante quello che le aveva detto si vedeva che era una combattente decisa, ma era troppo debole per essere temuta da una creatura d’ombra come lei. Era un peccato uccidere quell’esserino, aveva un bel carattere, si vedeva dalla scintilla che c’era nei suoi occhi, ma le dispiaceva come può dispiacere schiacciare un moscerino.
-Cosa c’è? Stiamo giocando a nascondino? Contro fino a tre, uno… due… e…
-TRE!
Alex sbucò da dietro alle quinte con un’enorme spada in mano. Aveva preso in prestito Excalibur da Re Artù. “scommetto che non gli dispiacerà molto” pensò, e attaccò più volte la ragazza, che si parò con le sue lame. Dopo la serie di attacchi una delle sue lame cadde a terra e Nightmare tentò di contrattaccare, ma Alex si scansò al momento adatto, colpendo la nemica dietro la schiena. Nightmare urlò e si accasciò a terra, sputando sangue.
-Ritornerò… io sono… il tuo incubo…
Detto questo si dissolse in una nube nera, e a terra restò un piccolo frammento dorato. Il frammento della chiave. Alex lo raccolse da terra.
-Eccoti qua.
Dopo un attimo di respiro si diresse verso il laboratorio di chimica. Mentre correva pensò alla minaccia che le aveva fatto Nightmare prima di morire, ma non era preoccupata. Se Nightmare sarebbe tornata sotto forma di incubo allora la sua fantasia l’avrebbe sicuramente sconfitta di nuovo. 

Giusyk


Ecco a voi Giusyk, il personaggio di Giusy! =)





martedì 24 aprile 2012

Disegno di Alex - tutti i passaggi

Ecco come ho fatto a creare un disegno colorato al computer! Innanzi tutto ho fatto il disegno a matita su un foglio
Successivamente, ho ripassato il disegno con la tratto pen 2.0
Infine con Photoshop l'ho colorato ed ho aggiunto le sfumature.
Ecco il disegno completato! Spero davvero che vi piaccia! 
Presto farò dei disegni simili anche degli altri personaggi.

Alex

p.s.: per ingrandire le immagini basta cliccarci sopra =)