Il Proemio di Boccaccio funge da introduzione all’opera più
grande dell’autore, il Decameron. In questo Proemio l’autore spiega i motivi
che l’hanno spinto alla composizione di quest’opera grandiosa. Boccaccio non
comunica immediatamente questo motivo, ma lo introduce parlando di una sua
esperienza personale, per l’esattezza, parla di come le sue sofferenze d’amore
sono state alleviate per merito del sostegno dei suoi amici. Col passare del
tempo il suo cuore ha raggiunto la pace e dunque l’autore desidera ripagare coloro
che gli hanno fornito il loro aiuto; ma, poiché essi non hanno alcun bisogno
dell’aiuto dell’amico, Boccaccio decide di prodigarsi per aiutare coloro che,
secondo il suo parere, hanno un bisogno maggiore di essere consolati, ovvero le
donne. A favore della sua tesi, l’autore porta numerosi argomenti a sostegno
dicendo che le donne sono più sensibili e deboli e che mentre gli uomini si
distraggono dalle loro sofferenze con numerose attività, esse non riescono a
distogliere dalla mente i loro pensieri dolorosi. Boccaccio allora crede che la
lettura delle sue novelle possa aiutare, anche in misura minima, queste donne a
liberarsi dalla loro sofferenza.
Le donne di cui parla Boccaccio sono “quelle che amano” e quindi,
secondo il concetto di amore nobile del tempo, coloro che innanzitutto sanno
leggere e che si dilettano con la lettura, in secondo luogo coloro che fanno
parte di una certa élite colta. Si nota in questo punto un lieve eco di altri
autori, come Dante che si rivolge a queste donne nella sua opera “Donne che
avete intelletto d’amore”.
Le donne per Boccaccio sono deboli ed hanno bisogno di
aiuto. Questo può sembrare un commento fortemente maschilista, ma se prendiamo
in esame anche il contesto medioevale in cui vive l’autore allora ci rendiamo
conto che rendendo le donne protagoniste e narratrici delle sue novelle Boccaccio
ha fatto un passo avanti nella considerazione della donna nella società che era
totalmente negativa a quel tempo. Ovviamente non è nulla al confronto dei
giorni nostri, ma se ci guardiamo indietro allora vediamo che la scala che le
donne hanno percorso per impossessarsi della propria indipendenza parte da un
gradino posto molto in basso e che quando si prende in considerazione un’opinione
la si deve analizzare in base al contesto storico in cui si trova.
Nonostante il tema delle donne sia quello più evidente e
quello più discusso del Proemio di Boccaccio, desidero discorrere anche del
tema dell’amicizia, enunciato all’inizio del componimento.
Per Boccaccio gli amici si aiutano a vicenda nel momento del
bisogno e quando ti è stato fatto un piacere da un amico bisogna cercare di
restituirlo, non perché si fa del bene solo per ottenere qualcosa in cambio, ma
semplicemente per il gusto di fare del bene.